venerdì 28 dicembre 2012

Flower bag: borsa vintage con chiusura clic clac grande.

Lo scrivevo tempo fa su facebook:
"Della possibilità di personalizzare le pochettes, mi piace il dialogo che si instaura con voi, quando scegliamo insieme che aspetto dovrà avere il vostro desiderio.
Grazie a tutt*!"
E per questa borsa vintage lo scambio di messaggi è stato lungo e meticoloso.
Si crea quella tensione emotiva che alla fine, all'ultimo passaggio con ago e filo, mi viene quasi voglia di non impacchettarla e non darla via.
Quando realizzo una borsa - senza indicazioni - sono tranquilla perché non ho aspettative da soddisfare, ma quando mi commissionano una borsa o una pochette, dopo aver scelto la stoffa, la chiusura clic clac preferita, la forma, le dimensioni, lì scatta la sfida. Deve essere perfetta per chi l'ha richiesta. Deve essere proprio come la immagina e la desidera. Se potessi l'ammanterei anche con una nuvoletta eterea. E allora, scegli il taglio di stoffa 'giusto', prendi le misure, fai una prova con la cartamodello, prendi di nuovo le misure, poi "Sì, così è perfetta!", poi taglia, cuci, l'etichetta, il taschino e tutti i particolari. Massima attenzione, sempre con la mente proiettata sul sogno di chi è lì che aspetta di vedere il risultato. E poi, eccola:

Borsa vintage - a mano - con chiusura clic clac


Grazie!

giovedì 13 dicembre 2012

Il Natale o giù di lì.

Il Natale si avvicina, fra una giornata di sole ed una spruzzata di neve. 

Natale è: innocenza dei bambini. 
Mi ricordo, quando da piccola, scrivevo la letterina a Babbo Natale, dando la mia parola d'onore, d'essere stata una brava bimba; e mi ricordo anche che, su questo, i miei genitori avevano sempre da ridire, ma questa è un'altra storia.
La sera della Vigilia ero tutta un fremito, non vedevo l'ora che arrivasse il mattino per aprire il mio regalo. Un anno, ero decisissima a restare sveglia, accucciata sotto il tavolo in cucina per vedere Babbo Natale calarsi giù, nel camino. Credo di essermi addormentata ancor prima di nascondermi.
Una cosa, però, non ho mai fatto: lasciare latte e i biscotti per ristorare il vegliardo canuto. Cioè, l'intenzione c'era, eh... ma sai, il freddo, la nanna, il latte caldo, i miei biscotti preferiti... E nulla, andavo a dormire sempre con le briciole sul pigiamino, "ché tanto Babbo Natale capirà...".

Natale è: presepe VS albero.
E noi, per non farci mancare nulla, ammantati di paganesimo e cristianesimo, facevamo entrambi. 
I primi presepi - di cui ho memoria - erano enormi, con laghetti, cascate, rocce a simulare montagne, centordicimila pastorelli. Son morti, via via, probabilmente di vecchiaia. Da qualche anno, presepe minimalista: Natività + asinello&bue.
L'albero invece... L'albero è (e resta) su in soffitta, con già le palline appese e le lucine messe. 

E allora, siccome quest'anno voglio un Natale diverso, l'albero me lo son fatta da sola. 


Buon Natale a tutti. E che sia, questo, un Natale pieno di quell'innocenza e quello stupore che solo i bimbi sanno insegnarci.